sfuggevole irraggiungibile

se tralascio le mie angosce, posso assaporare il silenzio di un’eco armoniosa. sfuggo a piè pari dalla melma di un’ennesima direttrice, avendo voglia di schizzargliela in faccia fino che i pneumatici della sua audi slittino senza raggiungere l’huissier.

sono scappata sotto la luna e i bulbi amari, arrivandovi così vicino da tagliarmi le nocche e mescolare gocce di lattice e sangue. ma non ne ho afferrato nemmeno un grammo, abbandonato, insieme a tutta la sicurezza illusoria di un legame, lungo l’asfalto che si scioglie. liquefatto e bollente, non so più da che parte prenderlo per vederci ancora un’amicizia piena di speranze, chilometri, chili di watt alle feste e un sorriso d’ingenua malizia. Erro e non è uno sbaglio, vago e ritorno. mi stupisco del mio timore di perdere il timone, troppo ancorata per mettermi sottocoperta anche durante una tempesta che infuria dolcemente. e non mi lascio alla brezza, costante nell’incertezza nel definire i miei piaceri. perché gli effimeri non mi bastano, stanca di doverli vedere ripetere per poterli sentire mai forti come li avevo immaginati, ma troppo impaziente nella costanza dell’annaffiare per poter vedere arrossirsi gote e pomodori.

foto di http://iconofcoil.deviantart.com/