topoi

mentre polpastrelli dolci mi percorrono ogni curva della schiena, mi lascio andare nel galleggiare dei miei pensieri. incapace, nel piacere di un massaggio che carezza ogni mio muscolo teso e indurito, di focalizzarmi sul sorriso che sta dietro quelle mani. perché come una stronza, non ce la faccio a dirgli di smettere. ma, nel non essere in grado di dirgli di fermarsi, artista del piacere, scultore di ogni anfratto succulento, assaporo ad occhi chiusi ogni attimo, nell’azzurro delle lenzuola come tra le onde di una baia su una barca che mi porta altrove. o che mi fa arrivare da lontano, il che almeno mi rassicura. ma poco importa quando mi ricordo di sorrisi e sguardi nella cabina del furgone contro luce, tra un raggio di sole e la polvere in sospensione. nel farmi cullare senza lasciarmi portare dal sentimento di chi mi dondola tra le sue braccia, mi sento crudele come una mela intrisa dal veleno.

una perfidia che si realizza nel non voler fare del male, ma scontrarsi frontalmente con la realtà. perché mi angoscia la mia incapacità a smettere di approfittare di un amore che amo solo a metà e per l’altra mi taglia e mi fa arrugginire, obbligandomi a chiudermi su me stessa in una prigione dorata di sorrisi sicuri. una sicurezza tranquilla come una bolla rinchiusa dietro delle persiane sprangate, un’allegria che non potrebbe essere guardandosi attorno, tra gli schizzi di lacrimogeni e flasball impazziti. un amore che mi ha costretto a rintanarmi in un piacere dalle parvenze del virtuale, mentre fuori la guerra infuria.ma la mia passione fervente di desiderio, non voglio che si sfoghi tutta in preservativi riempiti dentro un cassonetto. vorrei incendiarlo e usarlo da barricata, almeno. e, invece, mi vedo a giocare al tiro alla fune, in un bosco freddo lacerandomi tra il non voler rinunciare a niente.

 

e forse, tutto sommato, stronza non so nemmeno esserlo, perché, se lo fossi, mi farebbe da paracadute per non sentirmi pesante come un inutile pachiderma che aspetta che il telefono suoni, senza essere stata capace di inventarmi nemmeno una ragione per farmi chiamare.

foto di http://introvertevent.deviantart.com/art/in-blue-144226107