ansio-litica

non basta poter osservare che globalmente va meglio, la tensione perpetua diventa rigidità occasionale di muscoli ancora sempre all’erta, ma meno corde di violino dai suoni stridenti.

non basta una panoramica globale diretta verso l’alto quando mi ritrovo (ancora?) a singhiozzare senza respiro in un nodo di nervi d’arpa.

forse solo così riesco ad essere me stessa?

À cran, senza che possa smussarmi gli angoli?

un pallet grezzo ha sempre più il suo fascino in localetti alternativi, ma ci vuole ben di più di una semplice smerigliatura ad un blocco di pietra informe per trasformarsi nella pietà.

non voglio levigarmi, ma non so come poter esprimere le sfumature

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